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5 curiosità che non tutti conoscono su Attack on Titan

27 gennaio 2022

Il popolarissimo manga giapponese L'Attacco dei Giganti scritto e disegnato da Hajime Isayama è finalmente giunto alla fine, rivelando agli spettatori tutta la storia che girava intorno all'isola di Paradis ed ai giganti.
Ma sapete davvero tutto sulle avventure di Eren Jaeger? Scopriamo insieme 5 curiosità che non tutti sanno su L'Attacco dei Giganti:

Ambientazioni dell’opera
I tre principali muri dell'opera sono ispirati alla città tedesca di Nordlingen, una città il cui centro storico è circondato da una cinta muraria. Inoltre, la curiosità di Eren e di Armin nei confronti del mondo esterno, rappresenta la curiosità dell’autore che, da piccolo, è cresciuto nel villaggio di Hita, un villaggio circondato dalle montagne che vengono in maniera analoga paragonate alle mura di AoT.

Sasha Braus
A detta di Isayama, Sasha Braus sarebbe dovuta morire all’interno del capitolo 36 del nono volume ma, a causa dello scontento del responsabile dell’autore, causato dalla scena cruenta e dalla morte prematura della ragazza, la storia venne modificata ed il personaggio di Sasha non morì.

Il concept dell’opera
L’idea di creare i giganti è nata quando, all’interno dell’internet point dove lavorava, l’autore entrò per caso in contatto con un uomo ubriaco che lo minacciò, Isayama notò a quel punto come a volte sia impossibile comunicare con razionalità tra esseri umani e di conseguenza si venga a creare una strana atmosfera di paura e inquietudine. L’autore arrivò inoltre alla conclusione che l’essere umano sia in assoluto l’essere più spaventoso al mondo e, per disegnare i volti dei giganti, si ispirò ad un libro contenente centinaia di foto di volti umani. Applicando queste sue idee nelle figure dei giganti vennero fuori degli esseri aventi fattezze umane ma con movenze di persone ubriache.

Il personaggio preferito di Isayama
Il personaggio preferito dell’autore è Jean Kirschtein poiché, a detta dello stesso, è un personaggio caratterizzato dalla sua schiettezza che riesce sempre a sottolineare delle verità che di solito non andrebbero dette.

L’origine dei nomi
Molti nomi presenti all’interno dell’opera hanno delle origini tedesche e, degli esempi potrebbero essere i nomi di Armin ed Eren. Armin Arelet è un nome completamente di origini tedesche ed il nome Armin deriva da una parola antica che può significare “integro” oppure “soldato”. Eren Jaeger è invece un nome misto: mentre Eren è un nome di origini olandesi, Jaeger deriva dalla parola tedesca Jager che significa “cacciatore”.

Giada Cristina Bessi

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