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RECENSIONE: Mortal Kombat 1, l'inizio di tutto

18 settembre 2023

Mortal Kombat è una celebre serie di videogiochi picchiaduro a incontri creata da Ed Boon e John Tobias nel lontano 1992 e, ad oggi, presenta una moltitudine di produzioni videoludiche e cinematografiche.
In questi ultimi anni NetherRealms Studios ha lavorato su qualcosa di nuovo, qualcosa di diverso e finalmente ci siamo… Kombattenti, Mortal Kombat 1 è finalmente arrivato!
In questa recensione andremo ad analizzare l’ultimo arrivato della famosissima esperienza di combattimento brutale.

 

UN NUOVO INIZIO?

 

Con Mortal Kombat 1 ci viene presentato un nuovo inizio, con picchi artistici e tecnici decisamente sbalorditivi, personaggi cult e non sotto nuove e vecchie vesti: ma sarà davvero un reboot?
La trama del nuovo capitolo di MK non ha nulla da invidiare ai precedenti capitoli, con una regia e degli effetti speciali degni dei migliori film di animazione, da godere anche in full immersion come se fosse una serie TV, date le sue 6 ore di storia principale.
Fin dal principio può sbalordire e tenere incollati allo schermo, ma, proseguendo nella trama, ti spinge a porsi delle domande: per questo motivo, in primis, vi consigliamo di recuperare Mortal Kombat 11, perché la storia a livello cronologico, riparte proprio da dove si era conclusa nell’undicesimo capitolo.
Il finale invece sembra fare da appoggio a quelli che potrebbero essere più DLC o addirittura un secondo capitolo.
Nota dolente, che non si può ignorare: in più momenti durante la modalità storia ci ritroviamo di fronte ad alcuni buchi di trama, caratterizzati da personaggi non contestualizzati che potrebbero rendere un po' confusionaria l’esperienza di gioco principale, portando il giocatore a chiedersi per quale motivo stiano avvenendo determinati fatti, apparendo e scomparendo senza particolari spiegazioni, lasciando dubbi e domande.

 

ARTE MORTALE

 

La saga di Mortal Kombat si è sempre approcciata alla visione artistica del progetto in un modo del tutto originale, decisamente singolare ed unico, con creatività ed inventive che sono diventate nel tempo impronta tipica del gioco, riuscendo anche stavolta, per esempio, a rimanere incantati da una foresta, sebbene ricoperta di sangue e interiora.
Con questa nuova avventura arriva fresca linfa vitale a nutrire gli alberi della foresta vivente, dando al gioco, ai suoi personaggi ed alle ambientazioni una veste grafica ancora più realistica e fluida di quella del suo predecessore.
Ogni kombattente all’interno del gioco ha subito un restyle strabiliante, diventando fisionomicamente reale ed incredibilmente espressivo, con tratti distinti e marcati quali rughe, fossette, cicatrici o semplicemente occhiaie;
gli utilizzi dell'illuminazione durante tutta l’esperienza è curata nei dettagli, dalle cut-scene all’in game vero e proprio.
L’arte di Mortal Kombat non comprende solo personaggi e ambientazione (vivi e interattivi), ma anche tutto ciò che rende Mortal Kombat sinceramente se stesso.
Le Fatality sono state svecchiate e rese un tripudio di arti e budella volanti, farcito di "tamarranza" e il tutto condito con eleganza e qualche ossa qua e là.
Le mosse finali non si riducono al solo roster principale ma, per fortuna e non scontato, anche ai personaggi Kameo: aspettatevi quindi tante soprese e, se siete fan di lunga data, anche qualche dolce rosso ricordo.

 

MK1 BOARD GAME

 

La scomparsa della Kripta fa male (per chi come me c’era affezionato), in compenso però è stata presentata e sostituita dalla nuovissima modalità Invasion… ma in cosa consiste esattamente?
Invasion si presenta come un vero e proprio gioco da tavolo, diviso in tabelloni, nel quale dovremo farci strada a suon di pugni per sbloccare ulteriori caselle e percorsi che ci condurranno fino al boss, ossia un nemico fra i nostri conosciuti abbastanza hardcore da sconfiggere, soprattutto se in ben 4 fasi.
All’interno di Invasion fa la sua ricomparsa “Test Your Might”, una prova di velocità in cui ci verrà richiesto di pigiare il più velocemente possibile un tasto del nostro controller per spaccare l’improbabile oggetto posto davanti a noi (un braccio, un teschio, una tegola, una testa etc.)
Tra personaggi e caselle non dimenticatevi del Kollezionista e del Fabbro, NPC importanti al fine di comprare e modificare potenti reliquie ricaricabili, utili nel vostro viaggio per potenziare temporaneamente il vostro kombattente, o per effettuare un attacco non parabile dal vostro avversario: insomma, dei buff che portando a termine i combattimenti si ricaricano, possono arrivare ad oltre 3 utilizzi e la scelta è ampia.
Ultimo, ma non meno importante, all’interno della sopracitata modalità fanno la loro comparsa anche le torri, non lunghe e importanti come le torri classiche a cui siamo stati abituati (che esploreremo tra poco), ma torri composte da relativamente pochi piani e con modificatori attivi, che ricompensano il giocatore con valuta in game ed elementi di personalizzazione.
Le torri evento, settimanali e giornaliere sono state raggruppate all’interno di un tabellone specifico della modalità Invasion, ma il modo di raggiungerle rende il tutto molto noioso e poco pratico in termini di tempistiche.
In conclusione, l’introduzione di una nuova modalità in sostituzione alla Kripta è sicuramente originale e stimolante all’inizio, ma ahimè poco coinvolgente e frustrante a lungo andare, dato anche dalla ripetitività delle azioni e dalla poca varietà di contenuto.

 

I VECCHI CLASSICI

 

Non potevano mancare le torri klassiche , ovviamente rivisitate nell’aspetto estetico ma sempre pronte a raccontare il finale ed ampliare la lore di ogni personaggio incontrato all’interno del titolo.
Verremo a conoscenza di storie già viste in passato (vi lascio fantasticare) e, ancor più importante, scopriremo la presenza di ulteriori personaggi, già noti ai fan di lunga data.
Il multiplayer non si distacca tanto da quello che è stato il gioco negli ultimi capitoli.
All’interno del titolo sono di nuovo presenti la Lega Kombat, ossia il pvp competitivo, e Il Re della Collina, con tempi di matchmaking straordinariamente brevi.
Ad aggiungere all’esperienza un tocco di pepe ci pensano i personaggi Kameo, che non vengono relegati a meri supporti qualunque, bensì a veri e propri compagni di kombattimento con interazioni e Fatality uniche, collegati direttamente ai vecchi Mortal Kombat.
Tutti i kombattenti sono personalizzabili, anche se le opzioni di personalizzazione sono diminuite drasticamente rispetto a quelle di MK11, consentendo semplicemente il cambio d’abito e di accessorio.
La valuta invece si divide in valuta spendibile nel corso di Invasion, valuta spendibile al Reliquiario per sbloccare i bozzetti e gli artwork e valuta stagionale da spendere nel negozio stagionale.

 

UN KOMBATTENTE PER AMICO

 

Eccoci arrivati alla parte fulcro che tutti stavate aspettando: il gameplay.
Fin da subito risulta decisamente più fluido rispetto al suo diretto predecessore, il kombattimento rinnovato porta con sè meccaniche già viste in passato come il Combo Breaker, movimento utile per interrompere la combo avversaria al fine di ritagliarsi uno spazio per contrattaccare.
I personaggi Kameo la fanno da padroni in questo nuovo sistema di kombattimento, rendendo il gioco decisamente più frenetico, incentrato sulle Combo piuttosto che sulla spettacolarizzazione data dalle mosse speciali: una volta in combo, infatti, è veramente difficile che l’avversario si lasci contrattaccare.
La diversità che accompagna questi personaggi li rende davvero versatili, sia nell’attacco che nella difesa, e soprattutto imprevedibili: basti pensare che un semplice movimento dell’analogico, in combinazione con la loro attivazione, permette di scatenare mosse totalmente diverse.
Una sola cosa resta uguale e accomuna tutti, ossia i Fatal Blow.
ATTENZIONE però, a seconda delle combinazioni dei personaggi in gioco questi devastanti colpi risultano sì singolari e originali da un punto di vista estetico, ma hanno tutti lo stesso difetto: i Fatal Blow rallentano troppo quello che è un gioco basato sul chi colpisce per primo, spezzando il ritmo di gioco.
Per assurdo, queste nuove e rinnovate mosse risultano lente anche da eseguire, lasciando all’avversario una finestra temporale decisamente ampia per contrattaccare; come detto anche nelle prime impressioni della beta sembra che l’unico modo per metterne a segno uno sia durante una combo, con il rischio di subire un counter.

 

TIRIAMO LE SOMME

 

Mortal Kombat 1 è un gioco completo e divertente, che mostra componenti tecniche e artistiche degne delle produzioni videoludiche più amate dai videogiocatori.
Questo nuovo reebot ha grinta e non serve per forza essere un fan sfegatato dei picchiaduro per godere appieno dell’esperienza fornita, ma anzi, può essere un nuovo inizio anche per i giocatori neofiti del genere o affascinati dall’universo di Mortal Kombat.

Facciamo un recap veloce degli aspetti positivi e negativi:

 

Positivi

- Il comparto grafico e tecnico non mostra falle o bug e rende l’esperienza totalmente godibile

- I personaggi Kameo offrono una maggiore diversificazione in quello che è il gameplay, rendendo il kombattimento vario e frenetico

- Il nuovo kombat system risulta fluido e divertente dando spazio al giocatore per provare diversi approcci al kombattimento


Negativi

- La modalità Invasion risulta talvolta monotona e poco varia

- I Fatal Blow rallentano troppo quello che è il gameplay

- Accedere alle torri evento, settimanali e giornaliere risulta noioso e a tratti frustrante


Il nuovo arrivato di casa NetherRealms dimostra di essere un titolo imperdibile per tutti i fan della serie e non, anche se risulta essere una versione più piccola e decorata di ciò che abbiamo visto nell’undicesimo capitolo.
Il gioco può sembrare diverso a primo impatto ma ha ereditato il cuore della lungimirante serie, pronto a sbalordire tutti con la sua classica brutalità, marchio di qualità.

Spero che abbiate trovato utile e interessante questa recensione, fateci sapere cosa ne pensate nella sezione dei commenti e buon torneo a tutti voi Kombattenti!

 

Angelo Sipione

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