Ci sono alti e bassi per tutti, anche per Riot Games che dovrà pagare la somma di 100 milioni di dollari per chiudere, finalmente, la causa di discriminazione sessuale che prosegue dal 2018.
In passato Riot Games aveva già risarcito le dipendenti con 10 milioni di dollari, ma l'accordo raggiunto nel 2021 dovrebbe chiudere la questione una volta per tutte e consentire all'azienda di lasciarsi alle spalle lo spiacevole evento.
Tuttavia Riot Games ha effettivamente riconosciuto l'episodio, condannando apertamente le discriminazioni avvenute nei propri uffici a partire dal 2014 e augurandosi che questa causa possa segnare l'inizio di un nuovo corso sul piano del rispetto e dei valori.
"Abbiamo dovuto affrontare il fatto che, a dispetto delle migliori intenzioni, non siamo sempre stati all'altezza dei nostri valori", ha dichiarato un portavoce di Riot Games. Come azienda ci siamo trovati di fronte a un bivio: potevamo negare i risvolti negativi della nostra cultura oppure scusarci, correggere la rotta e costruire una Riot migliore. Abbiamo scelto quest'ultima opzione.
Siamo incredibilmente grati a tutti i Rioter che hanno lavorato per creare una cultura in cui l'inclusività rappresenta la norma, e puntiamo con convinzione all'equità e all'eguaglianza, riconoscendo che la diversità è un carburante per creatività e innovazione."
Giada Cristina Bessi
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