Steam Deck: le dimensioni contano

Se c'è una cosa curiosa della tecnologia degli ultimi 22 anni è che i telefoni cellulari si sono evoluti prima proponendo modelli sempre più piccoli e poi, dopo l'avvento dell'Iphone, hanno iniziato ad aumentare tutti di dimensione, per raggiungere una superficie dello schermo sempre più grande.
Provate a paragonare un Siemens SL55 agli smartphone di oggi: indubbiamente la miniaturizzazione raggiunta da quei feature phone era impressionante.
Ovviamente, i tempi sono cambiati e la tecnologia si è evoluta ed è ridicolo mettere a confronto due tecnologie così distanti, ma questa è la dimostrazione di come a volte, non sempre avere dei device così piccoli siano sinonimo di futuro e di fruibilità: più andiamo avanti, più gli schermi dei telefoni diventano grandi e più si assottigliano le dimensioni dello smartphone, perché si cerca sempre il modo di massimizzare il posizionamento delle componenti nel minimo spazio possibile, sia per motivi di bellezza estetica che per lasciare spazio ai display.

Stando alle parole e alle foto di Cary Golomb, content creator che ha avuto il piacere di provare la nuova macchina di Valve in anticipo, Steam Deck sarebbe grosso: enorme, se comparato a pezzi di nuova e vecchia tecnologia.
Il nuovo mini pc dedicato al gaming sembra essere decisamente più grande di una Switch Oled , così come è risultato molto più grande anche del pad di WiiU: insomma, sembra che la definizione "Portatile" non sia poi così calzante per la nuova macchina di casa Valve.
I giocatori tendono molto spesso a sottovalutare l'importanza del design delle macchine, ma una buona attenzione alle forme non rende soltanto un oggetto più gradevole da vedere, garantisce anche un ergonomia e una distribuzione del peso migliore, portando quel prodotto a essere maneggiato con facilità.
Staremo a vedere in futuro se le gargantuesche proprozioni di Steam Deck siano per tutti e se soprattutto il peso della macchina sia distribuito bene e non indolensisca mani e braccia per una durata di utilizzo prolungata.

Francesco Stella